Raffaella Benini
La Banda di Cesena nel XIX
Secolo
GLI ESORDI
"Li Sonatori della Città di Cesena, che la Santità Vostra degnò di far sussistere in Banda Militare della Provincia sotto la giurisdizione di questo Governatore […], vennero tutti privati de' rispettivi Strumenti, che avevano nella Banda del soppresso Battaglione, e fu fatto intendere a Giuseppe Aldini, che serve questo pubblico di Trombetta da venti e più anni, e che per undici Anni è stato loro Direttore senza la minima contraddizione nella Banda suddetta, che non si gradiva dal Magistrato fosse nella ridetta Banda della Provincia [...]". 1
Sul finire del XVIII secolo le tracce che documentano la presenza di una formazione bandistica cesenate sono rappresentate da questa lettera datata 1796: i bandisti, allorché la banda militare si accingeva ad essere tramutata in banda della Provincia, lamentavano lo scontro con il magistrato Scipione Fantaguzzi, e li aveva privati dei loro strumenti e si era mostrato contrario all'allora direttore, Giuseppe Aldini. Simili controversie non compromettevano la sopravvivenza della Banda, proprio in quegli anni chiamata ad assolvere le molteplici funzioni celebrative - di tipo religioso, militare o civile - o culturali e ricreative innescate dalla Rivoluzione francese. 2LA SUCCESSIONE DEI
DIRETTORI
La storia delle bande a Cesena cominciava quindi nel nome di Giuseppe Aldini. che, in una lettera del 1772 indirizzata al coevo maestro di Cappella, si finiva "giovane incamminato nell'esercizio di suonare la tromba, che chiede e autorità municipali di poter effettuare a pagamento delle lezioni con il maestro di Cappella [ ]". 3 Aldini apparteneva al novero dei direttori-strumentisti, poiché nel 1775 era assunto quale prima trombetta del Comune (al posto di Sebastiano Collinelli, messo a riposo per anzianità), incarico conservato sino all' 11 marzo 1799, quando si dedicava alla più remunerativa occupazione di Ricettore ai Dazi consumo". 4
Negli anni immediatamente seguenti anche il sodalizio cesenatese, al pari degli altri istituti bandistici italiani, subì le vicende alterne di scioglimenti e ricostituzioni: una prima ufficiale soppressione, decisa dal Comune, avvenne nel 1801, 5 e una altrettanto ufficiale ricostruzione risaliva agli anni Venti del secolo: 6 al di fuori tuttavia dell'ufficialità, l'attività bandistica restò vitale nella pratica quotidiana. Il protagonista di questa seconda rinascita fu Luigi Teodorani, ricordato in una delibera consigliare del 3 dicembre 1824, con la quale il Comune respingeva la richiesta del "Capo Banda" Luigi Teodorani di procurare "dei Cappelli nuovi inerenti all'Uniforme da Gala che i bandisti indossavano
nelle pubbliche Funzioni". 7 La tendenza a privilegiare affermati strumentisti cui
affidare la direzione del complesso si confermava anche nel caso di Giacomo Casacci, successore del Teodorani, assunto in base alla sua "fama" artistica indiscussa e chiamato ad assolvere non solo mansioni direttive, ma pure didattiche. Un'istanza rivolta al Comune dai "Bandisti e filarmonici di questa Città" iscritta nel 1839 fra gli atti del consiglio comunale - chiedeva infatti di conferire "al Signor Giacomo Casacci Professore di corno, 8 ed Egregio Suonatore di altri Strumenti Musici, una Pensione annua per la sua permanenza in Cesena all'oggetto d'istruire la Gioventù studiosa nell'arte del suono". 9 La richiesta venne accolta e fu definita una sovvenzione per la durata di tre anni, che istituiva la scuola di strumenti a ottone di Casacci, assegnandogli l'istruzione e la direzione dei bandisti. Negli anni Quaranta il Casacci passava il testimone alla prima tromba dell'orchestra cittadina, Angelo Turci, cui spettava la direzione della Banda affiancato dal Capo Banda Giovanni Teodorani. 10 Questo quadro direttivo veniva sancito ufficialmente nel 1856 da un apposito concorso bandito dal Comune. 11
La direzione di Angelo Turci durò almeno sino al 1869; 12 il suo successore Giuseppe Aducco (Cesena, 1834-1893), 13 legava anche la Banda cesenate al mondo delle bande militari. Il curriculum del nuovo maestro infatti - non soltanto direttore della Banda cittadina, ma pure responsabile degli spettacoli al Teatro comunale e docente alla scuola di musica con la qualifica di violinista, clarinettista, compositore e maestro di banda 14 - aveva una qualità professionale maturata presumibilmente all'interno dell'esercito, dove militava per 22 anni (Reggimento dei Lancieri di Alessandria, Reggimento dei Cavalleggeri di Lodi). 15 A chiudere la teoria dei direttori ottocenteschi fu Giuseppe Carloni, 16 insegnante pure di pianoforte alla scuola di musica. 17 1846: ANNO DEL REGOLAMENTO E DELL'AMPLIAMENTO
DELL'ORGANICO
Le prime notizie riguardanti l'organico della Banda di Cesena risalgono al 1846: in occasione della stagione inaugurale del nuovo Teatro, il Bonci, 18 fu redatto un Elenco dei
bandisti in n.18 19 (19 con il direttore). Nello stesso anno venne emanato il Regolamento della Banda Comunale di Cesena, 20 presumibilmente il primo 21 approvato dalla magistratura il 27 novembre. In calce al Regolamento figurava l'elenco dei bandisti e del consiglio amministrativo della Banda 22 per un totale di 29
componenti, compreso il direttore Angelo Turci. L'elenco purtroppo non
precisa l'organico strumentale, né indica la professione dei singoli
componenti, che possiamo ipotizzare appartenenti in gran parte al ceto
artigianale e alle classi medio-basse della popolazione. Il Regolamento
definiva, secondo la consuetudine dell'epoca, diritti (per primo quello di
eleggere il consiglio d'amministrazione del complesso, Art. 1) e doveri
dei bandisti, nonché le mansioni dei singoli membri del direttivo (Art.
3). Al direttore spettava "istruire i bandisti, tradurre e comporre pezzi
di musica. assegnare a ciascuno il posto [... ] ordinare e dirigere le
prove tanto parziali che complessive"; il capo-banda invece doveva
"stabilire i contratti, e le spese da sostenersi colla cassa comune [...]
sorvegliare tutto il Corpo Bandistico. ed il retto andamento di esso sotto
ogni rapporto"; quindi l'ispettore che doveva "presiedere sempre agli
esercizi o prove, notando l'intervento, e la mancanza dei bandisti, lo
studio e il profitto, non che l'andamento di ogni operazione"
23 il cassiere svolgeva funzioni di amministrazione contabile ed aveva l'obbligo di
rendere conto trimestralmente al direttore, al capo-banda e all'ispettore. I vicedirettore e vice-capobanda assumevano le funzioni in assenza o impedimento dei titolari. Severe norme regolavano l'ammissione (che prevedeva un anno di "alunnato", solo nel secondo semestre con compenso, "il soldo", dimezzato) e coloro che ne facevano richiesta erano "scelti dal Corpo a maggioranza di voti" (Art. 6). I bandisti venivano remunerati ogni tre mesi, in base alle disposizioni del direttore. 24 LA BANDA E IL SUO RAPPORTO CON LE ALTRE ISTITUZIONI
MUSICALI CESENATI DELL'OTTOCENTO
All'inizio del XIX secolo Cesena salutava la nascita contemporanea di due importanti istituzioni musicali: la Scuola di musica comunale (antesignana dell'odierno istituto di cultura musicale comunale "Arcangelo Corelli") nel 1806 25 e la Società Filarmonica 26 istituzioni 27 che giungevano a completare un orizzonte in cui già operavano il Teatro e la Cappella musicale. 28
E come accadeva soprattutto nei centri di provincia, la Banda interagiva intensamente con tali istituzioni. 29 Gli elenchi degli strumentisti ingaggiati per l'orchestra cittadina, contemplano nomi di membri della Banda 30 spesso occupati anche come insegnanti nella Scuola di musica; inoltre la "buona pratica di polistrumentismo consentiva l'inserimento in orchestra da parte dei bandisti non solo tra gli ottoni e i legni, ma anche come violini di fila". 31 I casi più significativi riguardavano gli stessi maestri della Banda, figure rappresentative di quel musicista tuttofare assunto nei piccoli centri per risolvere i nodi nevralgici dell'intero sistema musicale (teatro, scuola, chiesa, banda): così Luigi Teodorani fu per molti anni impiegato stabilmente nell'orchestra comunale; 32 e il già citato Giuseppe Aducco ricoprì anche il ruolo di direttore e primo violino dell'orchestra. 33 Nel 1878, morto Giovanni Teodorani (che era anche capobanda), Giuseppe Aducco gli succedette nell'insegnamento di clarino e legni alla scuola musicale. 34
La sinergia e l'interscambio fra banda, orchestra e scuola di musica è comprovata anche da altri documenti ritrovati nell'archivio dell'istituto "Corelli". Fra i "Doveri degli alunni" compare infatti l'articolo: "Tutti gli Alunni giudicati idonei a prestare l'operato nell'Orchestra del Teatro Comunale saranno obbligati di farlo gratuitamente pel corso di due anni". 35 L'elenco di "tutti gli allievi della Scuola degli strumenti d'ottone diretta dal M° Domenico Masacci (allievo del prof. Giacomo Casacci) dal 1862 a tutto il 1898", 36 specificando con un asterisco che solo alcuni di tali allievi "non hanno fatto parte della Banda", né dell'orchestra, conferma un utilizzo dei giovani studenti all'interno di entrambi organismi. 37 La lista "degli alunni che hanno fatto parte delle Orchestre e delle Bande Musicali licenziati da queste Scuole Comunali di Musica riaperte l' anno 1883", 38 riporta poi dodici nomi impegnati contemporaneamente in banda e in orchestra. Molteplici erano poi i casi di bandisti e studenti di musica che inoltrarono richieste supplichevoli per avere la possibilità di "esercitarsi in piena orchestra", 39 oppure casi di bandisti e orchestrali che richiedevano di perfezionarsi alla Scuola di musica comunale. 40
Le sinergie individuali non potevano poi che essere specchio di coinvolgimenti collettivi: la Banda infatti saliva non di rado il palcoscenico del Teatro. 41 non solo per le rappresentazioni liriche che ne prevedevano l' utilizzo 42 ma anche per intrattenere il pubblico negli intermezzi degli stessi spettacoli, o, più in generale, in occasione di celebrazioni legate alla vita politica o sociale dell'epoca. 43
In occasione delle due stagioni d'opera (in concomitanza con il carnevale e per la fiera d'Assegna, 44 dalla metà d'agosto a settembre), 45 "in molti avvisi teatrali veniva dato grande rilievo all'effettuazione, dopo la rappresentazione, di una tombola con relativi premi in danaro" 46 seguita solitamente da un concerto bandistico. 47 Il
corpo municipale interveniva inoltre durante la Fiera di San Martino, in
ottobre, 48 ed era coinvolto, al pari dell'orchestra, nelle feste da ballo e nei veglioni, che si svolgevano anche nel Teatro. 49 L'intervento della Banda cittadina era poi fondamentale nell'ambito delle celebrazioni patriottiche, 50 civili e religiose. 51 Né la Banda mancava di rispondere ad associazioni e istituzioni private che ne richiedevano la presenza in occasione di eventi della vita pubblica e culturale. 52 IL
REPERTORIO
L'Istituto di Cultura Musicale "Arcangelo Corelli"
del Comune di Cesena conserva un prezioso fondo di manoscritti bandistici
databili a partire dal 1860 circa. 53 Una fonte che consente di ricostruire
direttamente il repertorio della Banda, altrimenti sporadicamente
ricordato - e solo negli ultimi anni del secolo - dai rari manifesti e
programmi concertistici o teatrali, dai periodici locali o dalle cronache
dell'epoca. 54La consultazione di tali manoscritti 55 ha consentito di
comporre la seguente tabella descrittiva, riferita esclusivamente ai
titoli ottocenteschi. 56 Ancora in conformità al costume, le scelte della
Banda nel settore lirico dipendevano dagli allestimenti operistici
programmati nel Teatro comunale, 59 riprendendo i lavori graditi al
pubblico cesenate, 60 in immediata successione
alle rappresentazioni. 61
Dal computo dei brani scritti dai vari direttori per la compagine
cesenate, i più numerosi sono quelli di G. Aducco (7), quindi quelli di A.
Turci (1, con 12 marce), seguiti da G. Carloni (1). Da notare la presenza
di 6 brani bandistici di Giuseppe Castagnoli e fra le trascrizioni d'opera
l'assoluta preminenza del nome di Giuseppe Verdi (12 presenze contro 3 di
Bellini, 2 di Rossini e 1 di Donizetti).
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| 1 Cesena, Sezione Archivio di Stato (da qui: SASCE), Archivio Storico Comunale (da ASC). Tit. XVII, Rub. 36(1796). |
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| 2 Cfr. MARIO ANTONIO FABBRI, Memorie di Cesena fino al 1824, ms. 164.16/11, vol. Il., -XIX sec., in 2 voll., Cesena Biblioteca Comunale Malatestiana; MAURO GUIDI, Il Giornale. vie di Cesena dal 1793 al 1829, ms. 164.94, voll. 4, Cesena, Biblioteca Comunale MalatePer un quadro generale dell'attività bandistica a Cesena si veda: MARIO GRADARA, Le miisicali a Cesena dal periodo napoleonico all'unità d'Italia, in "Romagna arte e stoiia", 1-H. n. 20. maggio/agosto 1987, pp. 61-68. |
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| 3 SASCE, ASC, Riformazioni Comunali (Atti del Consiglio dei Conservatori), A.S. 208
1 I- 1 773). Lettera del luglio 1772.
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| 4 SASCE, ASC, b. 2898-2899, Tit IV, Rub. 10. Documento citato in MARIO GRADARA, la cappella musicale nella seconda metà del secolo, in FERNANDO BATTAGLIA - MARIO GRADARA - GIORDANO CONTI - GIORGIO FOSCHI, Il Teatro Comunale "Bonci " e la Musica a Cesena. Comune di Cesena, Cesena, 1992, pp. 27-28. |
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| 5 Lo si desume da una lettera ai "Cittadini Municipali e Consiglieri" dello stesso Giuseppe Aldini, "trombetta" del Comune di Cesena, datata 26 nìaggio 1803, nella quale si legge che la Banda era stata soppressa due anni prima. ASCE, ASC, b. 3438, Tit. XXVI, 3 (1803). |
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| 6 "A Cesena risultano attive, nella prima metà del XIX secolo, dapprima le diverse bande musicali degli eserciti d'occupazione e poi, a partire dai primissimi anni Venti, viene ufficialmente riconosciuta una "banda cittadina"". GRADARA, Le bande musicali a Cesena cit., p. 50. |
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| 7 SASCE, ASC, Atti del Consiglio Comunale, b. 2645 (1822-1825). |
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| 8 E. Maramotti a proposito della scuola di ottoni di Ravenna, scrive che fin dai primi tempi (1830) "fu diretta dal maestro Casacci di Savignano, incomparabile suonatore di corno ed anche compositore di genio". EUDORO MARAMOTTI, La scuola di usica di Ravenna, Ravenna, Longo, 1973, p. 54. Altre notizie biografiche sul Casacci sono riportate in G. MAIOLI - P. ZAMA, Patrioti e legittimisti delle romagne ei Registri e nelle memorie della Polizia (1832-1845), Roma, Vittoriano, 1935, studio citato dal Maramotti: vi si scrive che l'Accademia Filarmonica e la Banda Comunale erano schedate come "Un fetido avanzo di faziosi, e ribelli all'Anarchia del 3 1 " e che Casacci era considerato "un caporione che si adopera, come suol dirsi coi piedi e colle mani per far proseliti alla setta [la Carboneria n.d.r.]". |
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| 9 SASCE, ASC, Atti del Consiglio Comunale, b. 2648 (seduta del 3 dicembre 1839). |
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10 In calce al Regolamento del 1846, vengono elencati i componenti del Corpo musicale e il Consiglio amministrativo, nel quale risulta la distinzione fra il Direttore della banda (ruolo più eminentemente musicale), Angelo Turci, e il Capo Banda (che curava anche gli interessi e la gestione organizzativa dell'organismo), Giovanni Teodorani. La direzione di Angelo Turci risulta inoltre dalla lettera del giovane Achille Collinelli del 1849 (ASC, b. 3456, Tit. XXVI, 3). Giovanni Teodorani, forse un parente del Luigi Capo-banda degli anni Venti, fu anche insegnante di clarino e legni alla Scuola di musica, come risulta dalle domande d'ammissione del 1876. Cfr. Istiuto Corelli di Cesena (d'ora in avanti I.Co.Ce), Ufficio del Direttore, cartella Regolameiito, Protocollo e Varie dal 1875.
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| 11 SASCE, ASC, h. 3830 (Manifesti), anno 1856. Il bando esordisce così: "Dovendosi venire alla nomina del Maestro Direttore ed Istruttore di questa Banda Musicale si deduce a pubbli ca notizia che ne rimane aperto il Concorso duraturo da oggi a tutto il 17 corrente". Un Invito Sacro posteriore al 1856 ricorda il vincitore del concorso Turci, "Maestro comunale e direttore della Banda" (che quindi era stato riconfermato), e il "Capo-Banda" Giovanni Teodorani (Ivi). |
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| 12 Il timbro e la firma di Angelo Turci compaiono in svariati manoscritti del fondo dell'istituto "A. Corelli" degli anni Sessanta del secolo XIX. |
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| 13 Così nell'archivio storico cesenate si veda l'organico della Banda compilato nel 1884 SASCE, ASC, Tit. XXVI, Rub. 3, h. 3480 - o il servizio del 20 settembre 1886 (SASCE, Asc,Tit. XXVI, 2, h. 348 1).
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| 14 Si veda nel presente saggio la sezione riguardante il rapporto fra la Banda e le altre istituzioni e realtà musicali cesenati dell'Ottocento.
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| 15 Le notizie biografiche sulla figura di Giuseppe Aducco sono state raccolte da Iris Mordenti, già insegnante di violino presso l'Istituto "Corelli"; a lei si deve l'elenco cronologico dei docenti dell'Istituto dalla fondazione al 1974, con notizie tratte dagli archivi dell'antica scuola musicale (l.Co.Ce, Ufficio del Direttore, Cartella cit.).
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| 16 Nei manoscritti bandistici custoditi presso l'Istituto "Corelli" la prima firma di Giuseppe Cartoni compare su uno spartito datato 1898. Il Cartoni è definito Maestro della compagine nell'"Eleneo dei suonatori della Banda Comunale che saranno pagati, e resteranno in servizio nel 1898" (Asce, Asc, Tit. XXVI, h. 3482, a. 1898).
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| 17 Così nel citato elenco redatto da Iris Mordenti. |
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| 18 "Il nuovo, grandioso Teatro Comunale, all'epoca il più capiente e funzionale luogo di pubblico spettacolo delle province romagnole e ancora sotto il dominio pontificio, fu aperto solennemente, in concomitanza con la fiera, il 15 agosto 1846, con spettacolo di opera e ballo" (FERNANDO BATTAGLIA, L'opera lirica al nuovo Teatro Comunale, in Il teatro Comunale "Bonci " cit. . p. 105). A proposito della storia del Teatro cesenate, si veda FRANCO DELL'AMORE, La scena volubile. Teatro e Musica a Cesena dal Medioevo all'Ottocento, Cesena, Comune di Cesena, 1995: "A Cesena, nel 1798, il vecchio Teatro Spada venne quasi interamente rifatto; in epoca rivoluzionaria venne ribattezzato dai giacobini Teatro della Pace, mentre negli anni della '1 nome di Teatro Accademico. L'attività del Teatro Spada non venne mai interrotta fino alla sua completa demolizione nel 1843, quando si iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo Teatro comunale inaugurato nel 1846. Mentre si costruiva il nuovo Teatro Comunale gli spettacoli erano programmati al Teatro Masini" (Ivi, p. 117). |
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| 19 SASCE, ASC, Tit. XXVI, 3, b. 3453, 1846. Elenco dei Bandisti in N° 18: Turci direttore della Banda; 1. Tromba 1° - Alboni Leopoldo*; 2. Tromba 1°'- Zattini Battista*: 3. Tromba 2° - Borgonzoli Giovanni; 4. Tromba 2° - Mortari; 5. Corno 1° - Collinelli Giuseppe: 6Corno 2° - Ivori Giuseppe*; 7. Trombone I' - Masacci Giuseppe; 8. Trombone 2' - Manfredi: 9 Trombone 3° - Ceccarelli Erminio; 10. Tromba a squillo - Toschi Vincenzo; i i. Corno basso 1 - Fiumana Agostino; 12. Corno basso 2° - Ceschetti Davide; 13. Bombarda - Candoli Raimondol. 14. Bombardone - Biondini Giovanni (Federico, nell'elenco successivo); 15. Ottavino - Amaduc,-í Antonio; 16. Quartino 1° - Magnani Pompeo; 17. Quartino 2° - Zattini Giovanni; 18. Officleide Turci Romualdo; 19. Trombone basso - Bagnoli Federico (N.B.: l'asterisco indica che lo strumentista non compare nell'elenco successivo). |
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| 20 SASCE, ASC, b. 3817, Regolamenti Comunali e Biblioteca Malatestiana di Cesena Opuscoli Cesenati, XIX, 141. Il documento è riportato integralmente nell'appendice seconda. |
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21 Un secondo Regolamento, relativo però a un organismo bandistico militare, veniva redatto nel 1863: Regolamento approvato dal Consiglio Civico per la Banda Musicale del Comune di Cesena, applicata alla sua Guardia Nazionale (SASCE, ASC, Regolamenti Comunali. b. 3817).
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| 22 Il consiglio d' amministrazione era così composto:, 1. Turei Angelo Direttore, 2. Teodorani Giovanni Capo-Banda, 3. Biondini Giovanni Ispettore, 4. Dominici Quirico Vice-Direttore, 5. Pizzi Giuseppe Economo, 6. Teodorani Paolo Cassiere. I bandisti erano: 7. Amaducci Antonio, 8. Bagnoli Federico. 9. Belletti Germano, 10. Biondini Federico, 11. Borgonzoli Giovanni, 32. Branzanti Giuseppe, 13. Ceccarelli Erminio, 14. Ceschetti Davide, 15. Collinelli Giuseppe, 16. Evangelisti Agostino, 17. Fiumana Agostino. 18. Gatti Nazareno 19. Magnani Pompeo, 20. Manfredi Terenzio, 21. Masacci Giuseppe, 22. Masacci Domenico. 23 Mortani Cesare, 24. Pio Alessandro, 25. Toschi Vincenzo, 26. Turci Romualdo, 27. Zangheri Cesare. 28 Zattini Giovanni (Avvisatore), 29. Vitali Battista. |
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23 Norme severe regolavano la presenza dei componenti alle prove e alle esibizioni del corpo; le infrazioni erano punite con ammende pecuniarie come risulta dal Registro per le multe incassate dalla direzione fra il 1889 e il 1890 (SASCE, ASC, b. 3483, Tit. XXVI, anno 1890 dove troviamo addirittura un'ammenda imposta a un bandista perché "non entrava in tempo[…] in modo tale di dover aspettare con l'orchestra di qualche battuta".
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| 24 "Il Direttore proporziona il soldo alle qualità dello strumento, ed alla abilità del Suonatore coll'approvazione del Consiglio Amministrativo" (Art. 34).
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25 La fondazione del "Corelli" risale al 1806, quando il comune di Cesena iniziò a concedere una sovvenzione per l'incarico di "insegnamento della musica ai giovani" ad Antonio Bagioli. Per la storia della Scuola di musica Cfr. GRADARA, L'istituzione della pubblica scuola di musica nel 1806, in Il Teatro Comunale "Bonci" cit., p. 44. Nel 1996 l'Istituto di Cultura Musicale "A. Corelli" in occasione del suo 190° Anniversario (l'intitolazione della Scuola Comunale di Musica al celebre violinista romagnolo è avvenuta solo nel 1925) ha realizzato una mostra antologica, a cura di ELENA GIOVANNINI - DANILA TASSINARI - WERTHER ZAULI - GIUSY RAGGI - MAURO CASADEI TURRONI MONTI.
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| 26 Il Regolamento della Società Filarmonica porta la data del 4 settembre 1807. SASCE, ASC, b. 2898, Tit. IV. |
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| 27 Il clima culturale nel quale si innestavano le due neonate istituzioni viene descritto con efficacia da Antonio Carlini in un saggio sulle scuole musicali delle filarmoniche dell'Ottocento. "Nel progredire del secolo, la richiesta di teatro raggiungeva le più piccole località di provincia, imponendo tutto il proprio seguito di strutture immobili (edifici specifici e relativa gestione) e mobili (cantanti, orchestrali, macchinisti, sarti ecc.). Alla domanda di forza lavoro contribuivano pure la chiesa [..], nonché la piazza e i luoghi d'intrattenimento, che sollecitavano la presenza e l'attività musicale delle bande, dei gruppi mandolinistici, o di complessi funzionari alle circostanze. Al quadro del sistema produttivo del XIX secolo si aggiungevano le case private [..] e le società filarmoniche, che tramutavano progressivamente il cenacolo di musicofili e musicisti dilettanti in un ente produttivo e l'accademia privata in concerto pubblico" (ANTONIO CARLINI, Le scuole musicali delle filarmoniche, in Accademie e società filarmoniche. Organizzazione, cultura e attività dei filarmonici nell'Italia dell'Ottoce to, a cura di ANTONIO CARLINI, Trento, Provincia Autonoma di Trento - Società Filarmonica di Trento, 1998, pp. 135-154: 138). |
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| 28 La Società Filarmonica, secondo il citato Regolamento del 1807, era composta "dei Professori di Musica tanto vocale, che istrumentale [ 1 sotto la dipendenza, e direzione del Maestro di Capella della Comune, legalmente nominato, e riconosciuto" (Art. 11). Parlando del maestro di cappella a Cesena, Gradara afferma che si tratta di una "figura caratteristica della vita musicale settecentesca che Cesena mantenne fino ad oltre la metà dei XIX secolo" (GRADARA, Note sulla vita musicale cesenate nella prima metà dell'Ottocento, in "Romagna arte e storia", A VII, n. 19, maggio/aprile 1987, p. 58). Nella prima metà dell'Ottocento spiccano i due maestri: Antonio Bagioli (Cfr. GRADARA, Il Teatro Comunale "Bonci" e la Musica a Cesena cit, pp. 45, 46), che fu anche compositore, direttore delle opere in teatro, insegnante di canto all'Accademia Filarmonica cesenate e primo insegnante della locale Scuola di musica e Giovanni Castagnoli, che insegnò per un trentennio nella scuola musicale |
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| 29 A questo proposito si vedano le ricerche a carattere regionale pubblicate in Orchestre in Emilia Romagna nell'Ottocento e Novecento, a cura di MARCELLO CONATI e MARCELLO PAVARANI, Parma, Orchestra Sinfonica dell'Emilia Romagna "Arturo Toscanini", 1982. |
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| 30 Si vedano, più avanti, le annotazioni rilevate fra le partiture del Fondo dei manoscritti bandistici depositati all'istituto "Corelli". |
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| 33 Cfr. SASCE, ASC, b. 3480, Tit. XXVI, 3, anno 1884 (organico completo dell'orchestra cittadina, nel quale figura Aducco come direttore); b. 348 1, Tit. XXVI, 2, anno 1886 (lettera del sindaco all'allora direttore della Banda Giuseppe Aducco). |
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| 34 Come è documentato dalla delibera datata 13 marzo 1878 (l.Co.Ce., Ufficio Direttore, cart. cit). L'anno successivo però Aducco si rifiutò di prendere servizio alla Scuola, presentando nel contempo domanda per ottenere un aumento dello stipendio. Il comune decise di sopprimere la "scuola di istrumenti a fiato in legni" (Ivi, lettera del 22 febbraio 1879): "Discussa ampiamente la questione il Consiglio con deliberazione del 12 Gennaio scorso, decreta per l'anno scolastico in corso, la sospensione delle lezioni della scuola già affidata al maestro Aducco, la di cui istanza per aumento di stipendio venne così respinta". Aducco rispose contrito (Ivi, lettera del 5 marzo 1879) e il comune reagì dichiarando la propria intenzione a riaprire l'insegnamento. L'Aducco venne così riassunto per l'insegnamento di legni e armonia presso la Scuola di musica comunale come risulta dagli atti del 1883.
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| 35 I. Co. Ce., Ufficio del Direttore, cartella cit. |
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| 37 Nell'elenco compaiono ben 111 nominativi; 36 di essi presentano l'asterisco a significare una personale estraneità sia alla banda che all'orchestra.
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| 38 I. Co. Ce.,Ufficio del Direttore, Cartella Regolamenti cit: l'elenco è allegato a una lettera datata 24 settembre 1895, nella quale l'allora direttore della Scuola di musica (Alessandro Magacci) e gli insegnanti (A. Raggi, C. Castagnoli, D. Masacci, G. Cartoni e A. Alessandri), paventando la chiusura della Scuola stessa, illustrano all'amministrazione cesenate il suo "non dubbio risultato" e fanno rilevare che "queste scuole sono frequentate esclusivamente da persone appartenenti alla classe povera. Varie di queste [..] riescono [..] a formarsi una posizione, che loro permette di vivere unicamente con la professione musicale, o ritraggono dalla musica un provento da aggiungere ai loro scarsi guadagni". In effetti tutti gli studenti elencati sono musicisti professionisti, insegnanti di musica, o bandisti militari. |
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| 39 SASCE, ASC, b. 3453, Tit. XXVI, 3, anno 1846 (lettera di Battista Zattini, studente di tromba); Ivi, b. 3456, anno 1849 (lettera di Achille Collinelli, studente di "corno a cilindro" e Annibale Biacchi, studente di canto); Ivi, b. 3457, anno 1850 (lettera di Achille Collinelli). |
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| 40 I. Co. Ce., Ufficio del Direttore, Cartella Regolamento, Protocollo e Varie dal 1875 (lettera di Federico Pizzoccheri, corista e bandista, che richiede l'ammissione alla scuola di ottoni di Domenico Masacci). |
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| 41 Negli allestimenti delle opere il costo della Banda era a carico degli impresari, come risulta dai contratti specifici. Cfr.: ASCE, ASC, b. 3457, Tit. XXVI, 3, anno 1850 (contratto con l'impresario Carlo Galliani); b. 3441, Tit. XXVI, 3, anno 1828 (contratto con Nicola Orsini nel quale si afferma: "L'Orchestra sarà a carico dell'Appaltatore il quale potrà servirsi di quella della Città, e Forestieri occorrenti a completarla a norma di quanto potesse occorrere per la buona esecuzione della musica"); b. 3481, Tit. 26, 3, anno 1887 (il sindaco mette a disposizione per l'allestimento operistico del corrente carnevale "il corpo bandistico, circa 25 suonatori d'orchestra e circa 35 coristi fra uomini e donne"). |
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42 Cfr. A.L.RAGGI, Il Teatro Comunale di Cesena, Tip. . Vignuzzi e C., Cesena, 1906. Nel Carnevale 1882-83, ad esempio, il preventivo di spesa per l'allestimento del Faust di Gounod e del Guarany di Gomez, figura la "banda sul palcoscenico" (SASCE, ASC, b. 3479, Tit. XXVI, 2). L'anno successivo, per l'allestimento dell'opera I Promessi sposi, l'"Impresa Sociale del Teatro Comunale di Cesena" saldò la "copiatura per la banda [di palcoscenico]", nonché le riparazioni del sarto sempre per i bandisti in scena.
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| 43 Cfr. RAGGI Cit, P. 120: la banda suonò dopo il Rigoletto di Verdi e l'Elisa Valasco di Pacini, allestite da Lanari nell'estate del 1857; Pacini aveva curato personalmente la rappresentazione e venne "portato al suo alloggio [ 1 accompagnato dal suono della Banda". Nell'estate del 1846, la sera del 16 settembre, terminata la rappresentazione operistica "le bande comunali di Cesena e Savignano, suonarono nella piazza del Teatro alternativamente scelti pezzi musicali" (Ivi,p.237) |
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44 Durante la fiera d'agosto, la Banda doveva esibirsi pubblicamente ogni giorno (SASCE, ASC, b. 3830, Manifesti riguardanti la città di Cesena, anni 1840-1859: ad esempio il 10 agosto 1844 in un bando era previsto che "Per tutto il Corso della Fiera dalle 8 e mezza pomeridiane alle dieci e mezza, la Banda medesima rallegrerà [..] la popolazione"). L'impegno della Banda aumentava in assenza di adeguati finanziamenti per gli allestimenti operistici. "La fiera d'Assegna si svolgeva in Piazza Maggiore e nelle vicine contrade degli Orefici e del Suffragio" (GRADARA, Note sulla vita musicale cesenate nella prima metà dell'Ottocento, in "Romagna arte e storia", A VII, n. 19, gennaio-aprile 1987, p. 55). "L'abbinare a tale manifestazione la stagione operistica principale non era un fatto casuale; questa scelta era determinata dalla grande importanza che nell'Ottocento aveva, per una cittadina di medie dimensioni come Cesena, l'annuale scadenza della fiera. Era infatti tale avvenimento che più di ogni altro favoriva relazioni e rapporti, specialmente commerciali, tra gli abitanti del luogo e quelli di città e paesi vicini" (GRADARA, Le stagioni musicali, in Il Teatro Comunale "Bonci" cit., p. 35).
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| 45 Le due stagioni erano articolate in maniera differente: la prima, quella di carnevale, prevedeva opere buffe, spettacoli comici o spettacoli di compagnie drammatiche. La stagione estiva invece, come si evince dal Regolamento intorno alla Concessione e distribuzione dei palchi nel Teatro Comunale di Cesena stampato nel 1846 (Cesena, Biblioteca Malatestiana, Opuscoli Cesenati: Teatro XXV), allestiva due opere serie (qualora fossero inserite opere buffe, il numero poteva elevarsi a tre), con un numero di repliche variabile fra le 20 e le 40 serate, alle quali ogni quattro anni veniva aggiunto un ballo (Art. 9 del Regolamento). Qualche opera o accademia poteva essere allestita eccezionalmente in primavera o in autunno (Cfr. RAGGI, Il Teatro Comunale di Cesena, Cesena, Tip. Vignuzzi & C., 1906). |
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| 46 GRADARA, Le stagioni musicali, in Il Teatro Comunale "Bonci " cit., p. 35. |
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| 47 Ad esempio il 12 agosto 1890 (ASC, Tit. XXVI, 11, b. 3483, 1890). |
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| 48 Cfr. ASC, b. 3440,Tit. XXVI, 4, anno 1818. |
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| 49 Si veda, ad esempio, ASC, bb. 3439; 3442; 3456, Tit. XXVI, 3 (1812, 1815, 1829, 1849). "In queste occasioni l'organico dell'orchestra era ridotto [ ]. Dal punto di vista tecnico le partiture ponevano difficoltà minori rispetto a quelle operistiche [ ], ma le ore di lavoro erano maggiori: a volte si suonava fino all'alba successiva" (GRADARA, Attività musicali secondarie, in Il Teatro Comunale "Bonci" cit,, p. 35.
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| 50 SASCE, ASC, Tit. XXVI, 2, b. 3479, 1882: in occasione della "Commemorazione del giomo sacro della libertà e all'indipendenza d'Italia [..] Vennero per ciò differite a quel giomo la rivista della Truppa in Contrada Dandini, la illuminazione degli edifici pubblici ed il servizio della Banda Municipale nella Piazza Vittorio Emanuele Il".
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| 51 A Cesena le festività religiose celebrate erano: la Madonna del Popolo in maggio, San Giovanni in giugno, la Madonna del Monte in agosto, Maria SS.ma del Rosario in ottobre e Santa Cecilia in novembre. |
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| 52 Ad esempio la Società Cesenate di Ginnastica e Scherma, nel 1885, richiese ed ottenne dal Comune "l'uso del Teatro Comunale, colla illuminazione e la Banda Municipale per un'accademia con il celebre maestro Pecoraro" (ASC, Tit. XXVI, 3, b. 3480, 1885); così la medesima società ottenne Teatro e Banda anche nel 1892 (b. 3484); il Comune concesse la Banda anche alla Società dei Reduci, in occasione del loro Festival (Tit. XXVI, 2, b. 3481, 1886). |
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| 53 La circostanza non appare inconsueta, dal momento che la vicenda ottocentesca della Banda cittadina e quella del "Corelli" risultano intrecciate sullo sfondo della vivacissima attività musicale dell'epoca. |
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| 54 L'archivio storico documenta i concerti della Banda a partire solo dal 1898. Per gli anni precedenti alcuni programmi sono riportati dalle cronache del periodico locale "Il Cittadino" (pubblicato a partire dal 1892). 1 titoli qui ricordati corrispondono comunque agli spartiti manoscritti della Biblioteca del "Corelli". Il 7 luglio 1889, ad esempio, il periodico annunciava che la Banda Municipale alle ore 8 1/2, avrebbe eseguito in piazza Eduardo Fabbri, il seguente programma: l. Marcia; 2. Sinfonia - Aroldo -Verdi; 3. Mazurka - Variata per Ottavino - Nocefi; 4. Fantasia - Poliuto - Gravina; 5. Valzer - Canti Popolari - Rossi; 6. Polka - Iside - Vanduzzi. Il 9 giugno dello stesso anno la Banda eseguiva invece: I. Massaua - Marcia - Rossi; 2. Forza del Destino ~ Sinfonia - Verdi; 3. Duchino - Pot-pourì (sic) - Lecocq; 4. Lucia ~ Finale 2' - Donizetti; 5. Preciosa - Mazurka - Fahrbach; 6. Beaux-Jeux - Polka - Aducco. |
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| 55 Per l'opportunità di consultare il fondo, che non è stato ancora studiato, né inventariato, ringrazio l'attuale direttrice dell'Istituto Prof. Elena Giovannini, e il musicologo Dott. Mauro Casadei Turroni Monti, incaricato per la catalogazione della Biblioteca dell'Istituto di Cultura Musicale. |
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| 56 Il fondo non è ancora stato catalogato, né ordinato cronologicamente. Allo stato attuale l'insegnante di clarinetto del "Corelli", Werther Zauli, ha ricomposto le parti e le partiture poi inserite in cartelline di svariati colori, ordinate con numeri progressivi assegnati in maniera occasionale. Attenendonú all'ordine delle cartelle che raccolgono i brani, ho estrapolato quelli defl'Ottocento iscrivendoli nella tabella. Per uelle sciolte ho invece scelto il criterio cronologico |
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| 59 Cfr. BATTAGLIA, L'opera lirica al nuovo Teatro Comunale cit., pp. 105-135. |
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| 60 "La perfetta efficienza dell'organismo bandistico come strumento divulgativo è inoltre ribadita dal "tempo reale" delle trascrizioni: la redazione della partitura per banda seguiva infatti a ruota la composizione originale" (ANTONIO CARLINI, Le bande militari austriache a Venezia: dieci anni di concerti tra il 1856 e il 1866, in "Rassegna Veneta di studi musicali", IX-X, Padova, Cluep, 1993-94, p. 230). |
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| 61 Le opere di Richard Wagner approdarono al Teatro Comunale di Cesena solo nel primo Novecento (1907: Lohengrin; 1909: Tristano e Isotta); la Banda, proponendo la trascrizione dal Tannháuser, anticipava quindi la programmazione del Teatro. |
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Appendice
I. REGOLAMENTO DELLA SOCIETA' FILARMONICA - REGNO D'ITALIA
Dipartimento del Rubicone - Distretto Il di Cesena Cesena 4 settembre 1807
Il Vice - Prefetto
Conosciuta la necessità di provvedere con uno stabile Regolamento alla indennità e competenza de' Professori di Musica, che debbono d'or'innanzi agire in questa Comune di Cesena:
Sentita l'autorità superiore, e specialmente facoltizzato con Dispaccio del Sig. Consigliere di Stato Prefetto di Dipartimento I. Settembre corrente Num. 93 10. Sezione Il. Ordina, e decide:
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DELLA SOCIETA' FILARMONICA
I. | | E' costituita nella Comune di Cesena una Società filarmonica per le Musiche, la quale
avrà solo il diritto d'intervenire alle funzioni, rimanendo proibitivo l'erigersene altre sotto qualunque titolo, modificazione, o pretesto.
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II. | | IL questa composta de' Professori di Musica tanto vocale, che istrumentale, e sarà sotto la dipendenza e direzione del Maestro di Cappella della Comune legalmente nominato, e riconosciuto. |
III. | | E' facoltativo a chiunque l'entrare nella riferita Società filarmonica purché venga approvato coi modi seguenti. |
IV. | | Tutti i Cantori, e Suonatori stabiliti nella Comune, che vorranno impiegarsi nelle musiche presenteranno istanza per iscritto alla Vice-Prefettura per essere ammessi all'esame, ed accettati nella Società filarmonica. |
V. | | Il Vice-Prefetto, in concorso di un'Individuo del Comune da elegersi da lui, e di uno
de' Canonici del Capitolo da proporsi dall'Ordinario, fa assoggettare il ricorrente mediante il Maestro di Cappella, ed un Professore di canto, o dell'istrumento che si suona dallo stesso, all'opportuno esperimento, e dietro il loro voto la Commissione accetta, o ricusa la domanda.
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VI. | | Seguito l'Esame, ed accettato il petente, viene munito di una patente da rilasciarsi dalla Vice-Prefettura, secondo la Modula superiormente approvata, esistente ne' suoi registri. |
VII. | | La Società filarmonica è specialmente sorvegliata dal Canonico, di cui all'articolo
V. il quale agisce ancora come Delegato Politico in tutti gli oggetti relativi.
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VIII. | | Qualunque Professore volesse abbandonare il Servizio nella Musiche sarà tenuto a farne rinunzia in iscritto al Delegato politico.
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IX. | | I Posti che verranno a ciascun Professore stabiliti, e saranno espressi nelle rispettive patenti sono immutabili.
|
X. | | Gli avanzamenti di posto si fanno in ragione composta di merito e di anzianità, e
grado per grado, dalla Commissione indicata al Paragrafo V. sopra rapporto del Delegato, il quale sentirà il parere del Maestro di Cappella.
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XI. | | A tutte le Musiche ecclesiastiche che si fanno in questa Comune senz'alcuna eccezione sarà invitata l'intera Società Filarmonica.
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XII. | | Eè facoltativo di qelli che fanno le Feste l'aggiungere Professori forestieri di canto o di suono alla società filarmonica della Città. In questo caso il Maestro di Cappella destinerà ai medesimi il posto conveniente al loro merito.
|
XIII. | | Nessun dilettante, o professore può essere ammesso in Orchestra senza intelligenza del Maestro di Capella e del Delegato Politico. |
XIV. | | Il Maestro di Cappella o il professore che dopo di aver prestato un lungo servizio nella Società filarmonica si rendessero inabili per età, o per cronica malattia a sostenere le fatiche del loro rispettivo Impiego dietro rapporto del Delegato, ed approvazione della Commissione sono giubilati |
DEL MAESTRO
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XV. | | Il Maestro di Cappella, dopo di aver fissata la Musica con quelli che l'avranno chiesta dovrà fare invitare tutti i professori per mezzo di un bidello che verrà pagato colla cassa della Società e che avrà anche il peso di andare a riscuotere l'importo delle Musica sotto gli ordini del Cassiere. |
XVI. | | E' obbligo del Maestro di fare ed aver pronte tutte le composizioni di Musica vocale, che accorreranno pel servizio delle funzioni ecclesiastiche. |
XVII. | | E', inoltre tenuto ad intervenire personalmente ad ogni Musica e prestarsi con impegno, perché tutto proceda con ordine, regolarità e buona disciplina. |
XVIII. | | In caso di malattia o di altro legittimo impedimento da riconoscersi dal Delegato,
potrà farsi rimpiazzare da quella persona, che troverà capace, approvata che sia dal Delegato medesimo.
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DEI PROFESSORI
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XIX. | | Ogni professore dovrà essere subordinato al Maestro di Cappella ed obbedirlo in tutto ciò che riguarda la esecuzione del rispettivo incombente. |
XX | | Dovrà inoltre ciascun Professore intervenire in persona ad ogni Musica, a cui sarà stato invitato, e in caso di malattia o di assoluta impotenza, dovrà appena ricevuto l'invito, prevenirne opportunamente il Maestro per le debite avvertenze e misure. |
XXI. | | I Professori sono obbligati di recarsi a tutte quelle prove, che il Maestro giudicherà necessarie alla migliore esecuzione de' pezzi Musicali. |
DEL CASSIERE
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XXII. | | La Società filarmonica sotto la presidenza del Delegato Politico nominerà nel suo seno a pluralità di Voti un idoneo Cassiere, o Depositario da approvarsi dal Delegato. |
XXIII. | | Il Cassiere è obbligato di tenere due libri, uno di entrata, e l'altro di uscita. |
XXIV. | | Il Cassiere, giusta gli ordini del Delegato distribuisce gli'Introiti ai Professori
appena incassati, a norma del grado o stipendio fissato a ciascuno.
|
XXV. | | Alla fine dell'Anno rende conto al Delegato Politico della sua amministrazione, e questi ne fa parte in opportuna sessione alla Società filarmonica. |
DEGLI STIPENDI
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XXVI. | | Il Delegato Politico, sentito il Maestro di Cappella, e conosciute le costumanze vigenti propone all'approvazione della Vice-Prefettura diverse tabelle d'Indennizzi proporzionati ai posti, ed alle varie qualità della funzioni. |
XXVII. | | Nè il Maestro, nè i Professori potranno arbitrariamente alterare le suddette, e poiché saranno state approvate coi modi dell'Articolo V. e solamente ove di seguito si trovassero mal proporzionate si potranno sopra ricorso degl' interessati riformare |
DELL 'ASSENZA
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XXVIII. | | Il maestro, o Professore, che mancasse d'intervenire alle musiche è soggetto ad una multa. |
XXXIX. | | . Il Maestro, o Professore, che giustifichi a tempo l'assenza col titolo di Malattia è ritenuto come presente. |
XXX. | | Il Maestro, che manchi personalmente senza il titolo suddetto perde la metà del suo emolumento, poiché l'altra metà gli viene accordata per la somministrazione che è tenuto di fare in ogni modo della Musica occorrevole. |
XXXI. | | Il Professore mancante come sopra perde l'intero assegnamento. |
XXXII. | | Il Maestro, o Professore rilevato mancante, o senza pervenire in tempo dell'assenza o per mal talento, puntiglio, e negligenza oltre a quanto è fissato negli Art. XXX. XXXI. perde in oltre la metà di più del suo assegnamento. |
XXXIII. | | Nè il Maestro nè i Professori possono allontanarsi dalla Comune senza permesso. Nessuna licenza può derogare ai Paragrafi XXX. XXXI.
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XXXIV. | | Le multe rimangono in deposito presso il Cassiere da impiegarsi per fare l'annua festa di S. Cecilia.
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DELL' ORCHESTRA DEL TEATRO
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XXXV. | | I Professori della Società filarmonica avranno d'or'innanzi il diritto prelativo d'intervenire agli spettacoli Teatrali, e saranno di concerto con la Direzione del Teatro fissati gl'indennizzi a ciascuno competenti, e le regole e provvidenze da osservarsi sulle massime nella presente emanate. |
XXXVI. | | Per questi oggetti la Direzione Teatrale verrà ritenuta rivestita delle incombenze assegnate in questa al Delegato politico per le Musiche ecclesiastiche.
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BRIGHENTI
Il Segretario della Vice-Prefettura Zefirino Re. Dalla Stamperia Dipartimentale Roveri, e Casali.
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2. REGOLAMENTO DELLA BANDA COMUNALE DI CESENA
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approvato dall'Ill.ma Magistratura |
Lì 27 novembre 1846 |
Cesena presso Biasini e Soci |
REGOLAMENTO |
|
per |
Banda comunale nella Città di Cesena
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TITOLO l. |
Sistemazione del Corpo
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1. | | . Il numero dei bandisti viene fissato a trentadue individui compreso l'Avvisatore, il di cui ufficio resta spiegato dalla qualifica stessa.
|
2. | | Questi adunati eleggeranno sempre per iscrutinio segreto, ed a maggioranza di voti sei individui del Corpo stesso, i quali come Capi formano il Consiglio di Amministrazione, e di Disciplina. Avrà il primo di Essi il titolo di Direttore, il secondo di Banda ed Economo, il sesto di Cassiere. La durata di tali cariche è di un biennio, al cessare del quale dovrà divenirsi a nuove nomine. Potranno essere conferinati quelli del biennio antecedente previa però, rispetto al Direttore, e Capo Banda, l'approvazione della Sacra Congregazione degli Studi
|
3. | | Le attribuzioni che si accordano al Direttore consistono nell'istruire i bandisti, tradur-
re e comporre pezzi di musica, assegnare a ciascuno il posto a termini dell'Art. 14. ordinare e dirigere le prove tanto parziali che complessive. In concorso del Capo Banda stabilirà i contratti, e le spese da sostenersi colla cassa comune. Il Capo Banda sorveglierà tutto il Corpo Bandistico, ed il retto andamento di esso sotto ogni rapporto. L'Ispettore dovrà presiedere sempre agli esercizj o prove, notando l'intervento, e la mancanza dei bandisti, lo studio ed il profitto, non che l'andamento di ogni operazione. Alla fine d'ogni trimestre verificherà il conto a cassa, i riparti, le ritenzioni, tenendo riscontro di tutto. Il Cassiere dovrà dare esatto conto dell'amministrazione al Capo Banda, al Direttore, ed Ispettore in ogni trimestre, ed il riparto dei proventi trimestrali sarà eseguito dal Direttore dietro gli annotamenti fatti dall'Ispettore. Il Vice-Direttore, ed il Vice-Capo Banda ed Economo assumeranno le relative attribuzioni in caso di malattia, assenza, o di qualunque altro legittimo impedimento dei Titolari.
|
4. | | La Società dei bandisti si riunirà d'ordinario tre volte in ogni Anno per trattare, e discutere gli amari che riguardano il Corpo medesimo. Si radunerà poi straordinariamente ogni qual volta lo esigga il bisogno con avviso da farsi dal Direttore a ciascun individuo, previo l'assenso dell'Autorità Governativa che ha diritto d'assistervi, quando lo creda espediente, anche per mezzo di un Rappresentante.
|
5. | | Niuna risoluzione del Corpo Bandistico avrà forza definitiva se non sarà intervenuta la metà degl'lndividui che lo compongono, e non sarà stata addottata dalla maggioranza di coti.
|
TITOLO Il. |
Ammissione al Corpo, ed abbandono
|
6. | | Gli Individui che vorranno far parte della Banda Musicale come Alunni, od in seguito come Bandisti saranno scelti dal Corpo a maggioranza di voti, previa per altro la espressa approvazione dell'Autorità Ecclesiastica, e Governativa, non che della Illustrissima Magistratura Comunale. Ammessi in simil guisa sono tenuti ed obbligati dichiarare in iscritto che saranno ad osservare nella sua pienezza il presente Regolamento.
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7. | | La durata dell'alunnato è di un Anno. Verificato il profitto richiesto, al principiare del secondo semestre, l'Alunno percepisce la metà del soldo da fissarsi a giudizio del Direttore. Supplendo ad un Suonatore bandista nel primo semestre gli Alunni percepiranno la metà del soldo che sarebbe dovuto al supplito; e se ciò avviene negli ultimi sei mesi, il soldo intero.
|
8. | | Il profitto straordinario, la diligenza, e la subordinazione abbreviano l'Alunnato. Per ragioni opposte è protratto a giudizio, e volontà del Direttore.
|
9. | | Gli alunni debbono religiosamente adempiere gli obblighi che corrono ai suonatori bandisti, oltre altri speciali che saranno inferiormente dichiarati.
|
10. | | Il bandista che per qualsivoglia cagione intenda abbandonare il Corpo dovrà denunciarlo per iscritto un mese prima al Direttore, o Capo Banda sotto pena di perdere I' emolumento trimestrale. Che se ad eludere questa disposizione, abbandonerà il Corpo dopo aver percetto la sua quota nel riparto trimestrale, oltre d'essere perpetuamente interdetto a formar parte della Banda Musicale, se l'abbandono fraudolento sia per recar danno a tutto il Corpo, l'Illustrissima Magistratura Comunale dietro rapporto del Direttore sarà in facoltà di prendere contro di lui núsure di rigore, non escluso il carcere. |
TITOLO III. |
Esercizi periodici, e discipline relative
|
11. | | Le prove sono ordinarie, e straordinarie. Le ordinarie avranno luogo una volta la settimana nel luogo, giorno ed ora da destinarsi. Fissato il luogo, giorno ed ora, niun avviso deve precedere per la riunione, ed ogni bandista è obbligato d'intervenire. In caso di sospensione a ciascuno ne sarà dato avviso. Le straordinarie saranno ordinate dal Direttore, o Capo Banda ogni qual volta si credono necessarie. Queste potranno ordinarsi o al complesso dei Bandisti, o ad una parte. In ambedue i casi il suonatore anche più perito è tenuto presentarsi, perché la esecuzione in faccia al pubblico sia maggiormente esatta, e perché in quelle approfittino specialmente gli Alunni, ed i meno capaci. Tali prove ordinarie, e straordinarie sono sotto la responsabilità del Direttore. |
12. | | Quando sarà aperto con Opera il Teatro Comunale, non hanno luogo le prove ordinarie. Una qualche speciale circostanza accorda il diritto al Direttore d'intimare le prove straordinarie. |
13. | | Per queste saranno i bandisti avvertiti un giomo innanzi, salvi i casi d'urgenza, per i quali il Direttore potrà convocarli in un termine minore |
14. | | Il Direttore e Capo Banda designano i posti convenienti a tutti i bandisti i quali per qualunque ragione non potranno scambiare senza un ottenuto permesso. |
15. | | Le prove importantissime richieggono indispensabilmente che tutti i bandisti siano radunati nelle ore stabilite, perché il ritardo di qualcuno sarebbe cagione di noioso perditempo. Quindi l'ispettore resta incaricato d'informare il Direttore, e Capo Banda della mancanza di qualsiasi Individuo per verificare se il non intervento sia derivato da giusta cagione, la quale vien limitata ai soli, e peculiari casi di malattia, e di assenza preventiva all'avviso. Però se dopo il ricevuto intimo, qualcuno avrà plausibile motivo di assentarsi, sei ore prima di convocarsi dovrà renderne inteso il Direttore, o Capo Banda, dai quali riporterà il permesso in iscritto. La mancanza illegittima resta punita colla maggior multa prescritta inferiormente. |
16. | | Alle prove, e molto meno alle funzioni è vietato ad ogni Suonatore far gesto che possa eccitare i Compagni al riso o pronunciare parole da rendere ridicolo altrui. t riprovato l'abuso del vino come quello che serve di vergogna, e danno al Corpo intero. Tali mancanze sono punite nelle prove colla multa di bajocchi cinque, nelle funzioni colla perdita dell'emolumento, e colla espulsione nei recidivi. Se tali mancanze poi si commetteranno dai bandisti nelle Funzioni Sacre sono punite colla immediata espulsione dal Corpo. |
17. | | Si accorda mezz'ora di tolleranza per qualunque intervento, scorsa la quale, e fatto l'appello corre la multa. |
18. | | Il bandista che giunge fatto l'appello è multato di bajocchi tre, dopo la prima suonata di bajocchi cinque, dopo tre suonate di bajocchi otto, se manca al tutto di hajocchi quindici. |
19. | | Niuno può assentarsi dopo essere intervenuto alla prova, ne può rifiutarsi di suonare i pezzi da provarsi, a meno che non ne ottenga il permesso. Senza questo la multa è di bajocchi dieci. |
20. | | Viene parimenti multato di bajocchi dieci il bandista che si reca alla prova senza strumento, e tutto ciò che gli è necessario |
21. | | Dato dal Direttore il segno d'incominciamento della prova, ogni Suonatore deve collocarsi al suo posto senza indugio, e stare ai cenni del medesimo. |
22. | | E prescritto nelle prove, e nelle funzioni un perfetto silenzio, ed è vietato fiutare, e preludiare interottamente sul proprio strumento al tempo dell'accordo. Contraffagendo a questo la multa è di bajocchi uno nelle prove, e di Lai. due nelle funzioni. |
23. | | E inibito ogni bandista di seco condurre alle prove persone estranee al corpo, salvo il pertnesso del Direttore. |
24. | | Le ritenzioni hanno luogo sulla quota che si dovrebbe al multato per la più prossima funzione, ed in mancanza di essa nella ripartizione della massa trimestrale. Tali ritenzioni vengano ripartite a favore dei più diligenti secondo le annotazioni dell'Ispettore. |
TITOLO IV. |
Contravvenzioni alle Funzioni, e loro emenda
|
25. | | Il bandista, che giunge alle funzioni fatta la prima suonata perde un terzo de! provento, dopo due una metà dei medesimi, più oltre l'intero. |
26. | | Chiunque senza legittimo impedimento da giustificarsi come superiormente è prescritto, manca alle funzioni straordinarie Comunali, ai funerali di qualche bandista, alla Festività di santa Cecilia, ed in altre funzioni nelle quali tutti d'accordo intervengono senza la percezione di emolumento sarà multato di hai. quaranta. Così pure il bandista che ricusa di far parte ad una funzione secondo il modo da spiegarsi, oltre la perdita dell'emolumento a lui dovuto, viene multato eziandio di bajocchi venti. |
27. | | E espulso dal Corpo il bandista, che per tre volte in un trimestre ricusa senza giustificazione d'intervenire alle funzioni. |
28. | | Se una malattia vieta al bandista condursi alle funzioni, egli non perde l'emolumento', che gli si compete. Quando ciò avvenga o per impegni straordinario assunti, o risguardanti la professione di Suonatore, o per qualsiasi altro affare, l'emolumento della funzione è perduto e non ha luogo la multa. |
29. | | Senza il permesso del Direttore i bandisti non possono accordarsi fra loro per suonare separatamente in funzioni, come non possono formar corpo e concerti con suonatori estranei. Contravenendo a questo Articolo, la pena è la espulsione. |
30. | | L'ordine, e la durata dell'Unione comandano subordinazione ai Capi eletti. Chi manca a ciò sarà multato di bajocchi venti per la prima volta, colla espulsione chi è recidivo. |
31. | | Gli Alunni che mancano alle prove, e funzioni senza allegare, e giustificare legittima cagione, sono multati al doppio dei bandisti, e non volendo, o potendo soddisfarla, si prolunga l'alunnato di un mese. |
32. | | L'Avvisatore non avvertendo i bandisti, e gli Alunni per le prove, e funzioni secondo le date istruzioni, resta multato per quanto pagarebbe il bandista mancante per colpa. |
TITOLO V. |
Proventi, Distribuzione, Spese ecc.
|
33. | | Gli emolumenti che si percepiscono dalla Banda per funzioni, ed altro si versano nella Cassa Comune. |
34. | | La distribuzione dei proventi si eseguisce di tre mesi in tre mesi, ed è ragguagliata in ragione dello Scudo. Il Direttore proporziona il soldo alle qualità dello strumento, ed all'abilità del Suonatore coll'approvazione del Consiglio Amministrativo. |
35. | | Le spese fatte colla Cassa Comune debbono manifestarsi ai bandisti nel tempo della trimestrale distribuzione. |
36. | | Il Cassiere non può fare pagamenti senza mandato firmato dal Direttore, ed è espressamente inabilitato di dare acconti ai bandisti. |
37. | | In varii modi possono stabilirsi i Contratti per comodità dei Rev. Sigg. Parrochi, o Priori delle Feste. Questi contratti si ponno fare o per Banda intera, o per metà di essa, o per un terzo. |
38. | | La divisione del Corpo in metà, terzo ecc. si fa dal Direttore e Capo Banda. Ciascuno deve uniforirnarsi a tale ripartizioni, e destinazioni, ed il Contravventore sarà sospeso, e non percepirà alcun emolumento. |
39. | | Allorchè una parte dei bandisti sia impiegata al Teatro, od altrove, i bandisti liberi li suppliranno anche più volte di seguito con diritto di percepire I' emolumento dei suppliti. |
40. | | Dovendosi il Corpo Bandistico assestare dalla Città, deve riportare il preventivo perirnesso dall'Autorità Governativa a cura del Direttore'o Capo Banda. |
41. | | Per tutto ciò che non è stato contemplato, disposto, e provveduto col presente Regolamento, nella evenienza di casi imprevisti, il Consiglio di Amnúnistrazione coll'assistenza dell'111.mo. sig. Presidente addotterà quelle provvidenze, e misure, che saranno richieste dalle circostanze. |
42. | | Il presente Regolamento, appena verrà approvato dalla Sacra Congregazione degli Studi, sarà conservato nell'Archivio della stessa Banda a cura dell'Ispettore, come sarà trasmessa copia autentica tanto a Monsignor Vescovo, quanto all'Eminentissimo Legato di Forlì. |
43. | | Tutti i componenti la Banda suddetta si uniformeranno agli ordini, ed alle prescrizioni delle Superiorità colla debita prontezza, e subordinazione, salvo il ricorso alla S. Congregazione degli Studi.
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TITOLO VI. |
CONSIGLIO AMMINISTRATIVO
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| | N 1 Turci Angelo Direttore, 2. Teodorani Giovanni Capo Banda, 3. Biondini Giovanni Ispettore, 4. Dominci Quirico Vice-Direttore, 5. Pizzi Giuseppe Vice-Capo ed Economo, 6. Teodorani Paolo Cassiere
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BANDISTI
7. Amaducci Antonio | 19. Magnani Pompeo |
8. Bagnoli Federico | 20. Manfredi Terenzio |
9. Belletti Gerinano | 21. Masacci Giuseppe |
10. Biondini Federico | 22. Masacci Domenico |
11. Borgonzoli Giovanni | 23. Portavì Cesare |
12. Branzanti Giuseppe | 24. Pio Alessandro |
13. Ceccarelli Erminio | 25. Toschi Vincenzo |
14. Ceschetti Davide | 26. Turci Bomualdo |
15. Collinelli Giuseppe | 27. Zangheri Cesare |
16. Evangelisti Agostino | 28. Zattini Giovanni |
17. Fiumana Agostino | (Avvisatore) |
18. Gatti Nazzareno | 29. Vitali Battista |
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Si ringrazia la Prof.sa Raffaella Benini e la Filarmonica di Trento per la gentile concessione del documento.
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